Il Museo di Tivoli, sogno di generazioni, è stato aperto il 22 dicembre 2015. Nel Palazzo della Missione, comunemente chiamato dei Discoli, sono esposti testimonianze artistiche, libri antichi e documenti storici.

È in corso al Museo della Città  di Tivoli, dal Maggio 2019, la mostra “Lapis Tiburtinus. La lunga storia del travertino”, il n. 11 del Notiziario Tiburtino racconta in un articolo la mostra nella sua interezza. Da ammirare la testa di Ikaros dello scultore polacco Mito­raj, di cui  al centro di piazza Trento se ne ammira la fontana.museo civico tivoli

mostra travertino

INFO

Da martedì al sabato, dalle ore 15 alle ore 18

Domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

ingresso gratuito

 

LA STORIA DEI “DISCOLI

Il complesso monumentale chiamato “ex collegio della Missione”, vicino all’ingresso secondario di Villa d’Este, è ispirato alla casa della Missione di Montecitorio a Roma. È composto da cinque piani per un totale di 3.505 metri quadri, tra cui un seminterrato ed un terrazzo.
Il palazzo, costruito sul finire del 1700 ospitò per decenni i missionari vincenziani, dal 1870 divenne un carcere minorile ed ospitò anche il quartier generale di Giuseppe Garibaldi quando passò per Tivoli. Divenne di proprietà comunale negli anni ’80, da allora non è mai stato aperto ed è stato interessato da diversi interventi di manutenzione e riqualificazione.

I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE

I primi lavori, 150 milioni delle allora lire, sono stati realizzati negli anni ’90 ed hanno riguardato il tetto che stava crollando. Vennero spesi, poi, 413 mila euro per eliminare il muro di cinta del cortile dell’ex riformatorio, così da recuperare lo spazio esterno di collegamento tra l’uscita secondaria della Villa d’Este,  Piazza dell’Annunziata e Piazza Campitelli, tornando così alla forma originaria. Nel 2003 partì un intervento più consistente, costato 2 milioni e 205 mila euro, per il consolidamento del complesso edilizio e per la ristrutturazione del piano terra, finanziati dall’allora Provincia di Roma nell’ambito del Piano Restauri. Gli ultimi lavori, 333 mila euro arrivati con un finanziamento Por Fesr per la “Valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e paesistico nelle aree di particolare pregio” ottenuti dalla precedente amministrazione Gallotti, sono serviti per il completamento del primo piano.